07 marzo 2008

Da: www.giovanotti.it




http://www.giovanotti.it/ è il primo sito interamente dedicato alla “Carrese” la corsa dei carri che ogni 30 aprile si svolge in Molise nel piccolo paese di San Marino in Pensilis.
Con questo sito, l’associazione del carro dei Giovanotti intende far conoscere questa tradizione iniziata dal lontano 1919, data in cui si costituì il carro.

Molti di voi si chiederanno, ma che cos’è questa corsa? Come già detto, la gara si svolge ogni 30 aprile, in onore del santo patrono San Leo la cui festa ricorre il 2 maggio.

I Carri sono tre e si distinguono per i colori: giallo rosso quello dei Giovanotti, bianco celeste quello dei Giovani e giallo verde quello dei Giovanissimi, che partecipa alla gara dal 2007.
Ogni carro è trainato da due buoi e attorno ad essi ci sono all’incirca venti cavalli che spingono il carro a forte velocità.


Il percorso essendo all’incirca 8,5 km è suddiviso a metà da un cambio dei buoi che consente di affrontare l’ultima parte della gara.


Il carro che arriverà per primo sotto il ponte della chiesa madre, si aggiudicherà la gara e avrà l’onore di portare in processione il santo patrono, San Leo. Al carro vincitore spetta l’onore di partire davanti il prossimo anno.Per maggiori informazioni vi consigliamo di visitare il sito: www.giovanotti.it

02 marzo 2008

Voto postale: e' incostituzionale e costa caro!

Alleluia, si cambia! A qualcuno arrivera' il plico con le schede elettorali per raccomandata!!??? La sostanza non ambia...ovvero...cambia il costo della spedizione..TANTO PAGANO I CONTRIBUENTI ITALIANI!!!!!

20 febbraio 2008

Omaggio a Heath Ledger di Giuseppe Bagno


La scintilla prima del buio
(a Heath Ledger)
Non importa chi tu sia stato
se un poeta o un atipico cowboy
un soldato o un cavaliere che rincorre il destino,
nato da un romanzo o divenuto un patriota
un eroe, un vigliacco, un triste condottiero.
un sognatore che rincorre l’irreale
un amante imperfetto nascosto dietro un cappello.
Questa fu la tua giovane vita
una scintilla nel buio e niente più,
stella di grandezza indefinita che rincorre il cielo,
il tempo che ti giri e scompare via.
Mi sembra ancora di vederti sul freddo schermo,
quel tormentato viso nascosto dietro il cappello
i segreti che ognuno porta con sé
il dolore che si imprime nell’anima
una stella che percorre il cielo
un attimo che ti giri e cala il buio.
Giuseppe Bagno

18 febbraio 2008

100 anni di Camillo Grande: un abruzzese in Australia

Camillo Grande e' nato a Rosciano, provincia di Pescara il 13 Febbraio 1908. Giunto in Australia il 27 Marzo 1962. Ed a Sydney, negli splendidi locali della Conga D'Oro della famiglia Navarra, ha celebrato con figli, nipoti, pronipoti, e amici i suoi "primi" 100 anni.
Ha ricevuto congratulazioni e attestati di stima anche da molte autorita': il Console Generale d'Italia a Sydney, il Premier del Nuovo Galles Del Sud, Morris Iemma; del Primo Ministro d'Australia Kevin Rud; del Governatore Generale; del ministro statale J. Tripodi e addirittura dalla Regina Elisabetta II

17 febbraio 2008

Camorra

In libreria il nuovo libro di Sergio Nazzaro "Io, per fortuna c'ho la camorra"

Voto italiani all'estero, una scelta o una imposizione?

A due anni dalla prima esperienza del voto politico per noi italiani all'estero, ci si ritrova di nuovo a dover ( in Italia si dice "andare alle urne") aspettare l'arrivo, tramite il postino, del plico elettorale con le schede per esprimere il nostro voto e le nostre preferenze. Per inviare in Italia , al Senato e alla Camera i cosiddetti nostri rappresentanti.



L'Italia e' l'unica nazione al mondo a dare l'opportunita' ai suoi emigranti di votare propri candidati politici presso il Parlamento a Roma.

Ma chi li sceglie questi candidati e con quali criteri?
Non sono certo gli elettori all'estero a scegliere, ma i vari partiti, ovvero i vari raggruppamenti che con strane alchimie politiche (solo noi italiani siam capaci di tanto) IMPONGONO i loro "prescelti". Ovviamente su segnalazioni dei baroni locali di turno: amici degli amici di questo o quello onorevole. Di questo o quel Compare. Di questo o quel patronato (in Australia i patronati sono un'esclusiva della sinistra).

I patronati: offrono da sempre un servizio piu' che eccellente alla comunita' degli emigrati all'estero.
Aiutano , intervengono la' dove le istituzioni molto, troppo spesso "non possono"e sono ancora assenti.
Nulla da ridire ai patronati, come principio, che siano di destra o di sinistra. Pero' in occasione delle elezioni politiche, i patronati diventano dei punti di riferimento essenziali per elettori e candidati. Le loro liste , i loro archivi, sono molto piu' aggiornati di quelli degli stessi consolati. E sapete perche'? Sono a contatto con il pubblico in modo diretto, offrono, un servizio concreto e tangibile, e gratuito. Quindi la gente , tanta, che ha avuto a che fare ed ha avuto servigi da essi, si sente riconoscente nei loro confronti.

Ipatronati, da piu' parte sono sotto accusa per "indirizzare" i loro assistiti "riconoscenti" verso questo o quel candidato. Sara' vero o falso, io dico: FANNO BENE! Almeno non sprecano i soldi dei conribuenti italiani (in Italia) con i quali e' finanziata questa costosissma macchina del voto postale all'estero. Fanno bene, perche' almeno qualcuno, grazie a loro vota , magari senza nessuna garanzia di LIBERTA' E SEGRETEZZA (lo sansisce la Costituzione).


Un'altra considerazione: nessuno si e' mai chiesto se noi emigranti, noi il popolo, quello che una volta i partiti (quando ancora esistevono principi e ideologie) chiamavano "La Base", volevamo o meno questo diritto. Ho letto su un giornale telematico che un sacerdote del Canada lamentava che gli italiani in Canada non erano e non sono affatto favorevoli al voto all'estero. La stessa cosa anche in Australia e forse chissa' in quanti altri Stati.

ORRORE! Pensaranno i fautori del voto all'estero. Ma che dici? E' stata una grande conquista?
Ma per chi? Per i candidati eletti, i loro familiari e amici, certo. Ma per gli altri italiani all'estero?

In due anni, i candidati eletti la scorsa tornata politica, cosa hanno fatto per noi? Ma poi io mi chiedo, di cosa cazzo abbiamo bisogno noi all'estero che dobbiamo inviare nostri politici (mi si perdoni la parolaccia, ma quando ci vuole, ci vuole!).
Il 99% degli emigrati in tutto il mondo ormai hanno un lavoro sicuro, molti ormai si stanno godendo una buona pensione. I loro figli studiano e lavorano. Hanno la casa di proprieta' , molti ne hanno anche due , tre o quattro. Qualcuno forse sta cosi' cosi'. Ma non si lamenta.

E allora perche' questo VOTO? Chi l'ha chiesto? E' mai stato fatto un referendum o piu' semplicemente un sondaggio tra gli italiani all'estero per chiedere semplicemente : volete votare per il parlamento italiano esprimendo vostri candidati?

NO! Nessuno ci hai mai chiesto nulla. Un giorno il buon ministro (all'epoca) Tremaglia ha "interpretato" facendola sua, questa "esigenza" della vasta comunita' di italiani all'estero e si e' battuto strenuamente per cambiare qualche articolo della Costituzione, ed avere una legge appropriata per dare il ' DIRITTO AGLI ITALIANI ALL'ESTERO DI DIVIDERSI, LITIGARE , CREARE PRESUPPOSTI DI LITIGI E MALCONTENTI, APRIRE LE PORTE AI SOLITI ARRIVISTI, BACIAPILE E RACCOMANDATI DEL POTERE.

Perche' in effetti, da quando c'e' stata data questa opportunita' , la sana comunita' degli italiani si e' divisa in fazioni.
Gli amici di una volta, sono diventati nemici. Si trama, si maligna, ci si accusa a vicenda...insomma si e' persa completamente quella serenita' che una volta regnava tra di noi fuori dal patrio suolo.



Apocalittico? No. Sono realista e "populista". Si, populista. Perche' cosi' vengono chiamati, scusate, additati, chi dice le cose come stanno . Cioe' chi dice "pane al pane, vino al vino". Ebbene sono populista, se questo vuol dire affermare la verita'.



Badate chi scrive ha partecipato alla prima "bolgia" elettorale all'estero proprio come candidato. Quindi ho toccato con mano la realta', che gia' mi prefiguravo, ma che speravo non fosse cosi', che fosse una mia cattiva percezione.

Cosi' non e' stato, avevo ragione. In giro per l'Australia alla ricerca di consensi , cioe' di voti, molte, troppe persone neppure sapevano che si votava.
Cio' che mi ha colpito di piu' e ' stato che sempre piu' spesso mi sentivo dire "Ma che cavolo ci frega di votare per il parlamento italiano".



Avevano ragione. Che' se vogliamo e ragioniamo noi italiani all'estero siamo gia' ben rappresentati dai vari Comites e soprattutto dal CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero), una sorta di mini parlamento. Bastava pubblicizarlo di piu', farlo conoscere di piu' proprio all'estero per essere veramente un organismo rappresentativo per le istituzioni italiane.

E poi ci sono le Camere di Commercio che gia' intrattengono ottimi interscambi a tutti i livelli tra Italia e Australia. E allora perche' questa necessita' di parlamentari eletti tra nostri candidati (ripeto non scelti comunque da noi, ma imposti)?
Per spendere un po' di soldi dei contribuenti italiani? Per far contento qualche partitino, qualche baroncino a cui non basta piu' il cavalierato o la onorificenza di commendatore, ma vuole una rispettabilita' , ma soprattutto lo stipendio prima e la pensione dopo di ONOREVOLE?

Qualcuno potra' dire: parli cosi' perche' non sei stato eletto! No! Proprio perche' queste cose le ho sempre dette anche da candidato, che sono stato escluso ( anche in questo caso comunque con strane alchimie...) dalla schiera degli eletti. Meno male!

Cosa faccio adesso? Scrivo lo vedete, male, ma scrivo. Da "populista" , ma scrivo.
E voi che mi leggete potete dissentire, o essere daccordo con me.
E a vostra volta scrivere il vostro pensiero.
L'importante e' che possiamo almeno confrontarci, questa alla fine e' la vera "politica" : cioe' scegliere in liberta'.